“Stammi a sentire. Tutto quel che facciamo al “Vigneto” è bello, buono ed interessante. A Savona ha ottenuto un ottimo successo dato dal continuo incremento degli associati. Perché allora non estendere a tutta Italia – guarda che è solo una mia utopia – i concetti promozionali, didattici e culturali che il nostro Circolo sta proponendo ai savonesi, costituendo sodalizi analoghi riuniti tutti in una associazione o federazione nazionale che possa coordinarne le attività?” - tratto da “I racconti di Fram” di Francesco Mazzoli (edizione non in commercio).
Nacque così a Savona nel 1974 la F.I.C.E. (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici), da una brillante idea di Francesco Mazzoli, il quale dopo aver fondato insieme ad alcuni amici in quel di Savona uno dei primi circoli enologici di Italia, ebbe la volontà di espandere l’esperienza savonese a tutta l’Italia.
Mazzoli, uomo dotto e arguto, era ben consapevole che per il particolare dispiegamento del suo territorio, per il suo sistema climatico, nonché per la lunghissima storia di civilizzazione e il ruolo preponderante nella cultura occidentale latina, l’Italia possiede un’impressionante patrimonio di diversità culturali e gastronomiche e che valorizzare questa diversità e favorirne la divulgazione potesse essere un’idea vincente e da perseguire.
Ebbe fin da subito l’appoggio degli amici savonesi e anche delle istituzioni (in particolare dell’ENAL) e grazie ad esse riuscì nel giugno del 1975 a costituire ufficialmente la allora denominata Federazione Italiana Circoli Enologici ENAL - F.I.C.E.
Grazie sul alacre lavoro già alla fine dell’anno successivo la Federazione contava ben 26 iscritti.
Negli anni successivi lui e i suoi collaboratori lavorarono incessantemente dando vita al Notiziario FICE, che vide la sua prima uscita nel gennaio del 1976 e che venne poi sostituito nel luglio del 1979 dal bimestrale ENOFICE che da qualche anno è stato rinominato NUOVA ENOFICE.
Passaggio fondamentale per la storia della Federazione fu l’Assemblea Nazionale indetta in Albissola Capo (SV) nell’ottobre del 1978 durante la quale, a seguito della soppressione dell’ENAL a causa di vicissitudine politiche di allora, il consesso votò all’unanimità la piena autonomia assoluta.
A seguito di questo consesso con atto notarile del 09.04.1979 la F.I.C.E. si costituiva per atto pubblico.
Lo stesso anno venne indetto un concorso nazionale per la scelta del logo ufficiale.
A seguito di questo concorso una giuria appositamente nominata presa visione dei 12 bozzetti proposti da tutta Italia scelse quello presentato da Mauro Passeri di Ronciglione (VT). Logo attualmente in uso e che fece il suo esordio nel Notiziario Federale del 25.03.1979.
Nel 1980 il Consiglio Nazionale in carica, riunitosi a Milano, istituì la Festa della F.I.C.E. che contemplava anche il Raduno Nazionale dei Circoli F.I.C.E. Dizione quest’ultima che venne poi adottata da tutti e ancora attualmente in uso.
Intanto Mazzoli e i suoi uomini lavorarono alla stesura di un nuovo Statuto in sostituzione di quello del 1976 basato sulle norme dell’ENAL, statuto che venne approvato dalla 1a Assemblea Generale Ordinaria dei Circoli F.I.C.E. nell’Ottobre del 1985.
In questa occasione viene anche nominato il 1° Consiglio Nazionale.
A tale data la Federazione contava 42 sodalizi aderenti.
Nel 1990 Francesco Mazzoli rassegna le dimissioni da Presidente per motivi familiari e per qualche anno la Federazione è un po’ allo sbando.
Per questo motivo nel dicembre del 1994, anche per frenare la costituzione di un nuovo consorzio nazionale, riesce a convocare tutti i circoli, sia F.I.C.E. che non, ad un’Assemblea Generale Straordinaria, presso Verona Fiere, con tema “La Federazione deve rivivere” e riesce a rilanciare il progetto riprendendo su di sé la responsabilità della Presidenza.
Nell’anno 2004, per “oltrepassati a iosa” i limiti di età (usando parole di Francesco) durante il Raduno Nazionale dei Circoli tenutosi a Sanremo, Francesco Mazzoli decide di non ricandidarsi per la Presidenza e propone come suo successore Mario Santagiuliana (di Lonigo) già da tempo suo vice Presidente. Passaggio poi ratificato nel corso della successiva Assemblea elettiva.
Nello stesso anno venne spostata la sede istituzione della Federazione presso l’Ente Autonomo VERONAFIERE.
Mario Santagiuliana ha guidato la FICE continuando l’opera di Francesco Mazzoli ed espandendo la rappresentanza territoriale della Federazione grazie alla continua adesione di nuovi Circoli.
Alla fine del 2014 dopo un decennio di proficua attività anche Mario Santagiuliana decide di non ricandidarsi e nel corso dell’Assemblea elettiva tenutasi nel febbraio successivo propone come suo successore il giovane novarese Marco Porzio che viene eletto.
Marco Porzio, assieme al Consiglio Direttivo, decide fin da subito di intraprendere una strada di rinnovamento di immagine della Federazione e di nuovi servizi offerti ai soci attraverso i nuovi strumenti digitali tipici dei nostri tempi, ben consapevole però di non voler dimenticare la strada tracciata dai suoi precursori.
Nel 2016 si è tenuto il XXXV Raduno Nazionale F.I.C.E. e attualmente la Federazione conta circa 115 Circoli associati.
BREVE EXCURSUS STORICO SULLE CONFRATERNITE
Inizialmente le “confraternite” (dal latino: “cum” – con - e “frater” – fratello) erano pie associazioni di laici, aventi scopo di culto, di beneficenza o di devozione, poste sotto la protezione di un santo.
Studiate da accademici, storici e antropologi, vengono definite da Gabriel Le Bras nel 1941 come raggruppamenti volontari aventi per scopo il soddisfacimento dei più “necessari bisogni del corpo e dell’anima”.
Contrariamente alle leggi della vita sociale, che venivano imposte a tutti (famiglia, parrocchia, comunità) la Confraternita ha dei legami liberi, suscettibili di rispondere, nelle diverse epoche, alle esigenze e alle inquietudini specifiche dei fedeli.
Le Confraternite sono delle “famiglie artificiali dove tutti i membri sono uniti da una volontaria fraternità”.
Le Confraternite, soprattutto tra il XIII° e il XV° secolo ebbero un enorme sviluppo in quanto insieme alla famiglia e alla chiesa, diedero vita a una associazione che si può paragonare a quella ancor oggi funzionante del “mutuo soccorso”.
Questa formula attraeva le famiglie di un abitato che vedevano nella Confraternita una specie di difesa contro le avversità della vita del tempo dove si poteva contare sulla collaborazione di tutti gli associati.
Molte attuali confraternite traggono origine antica, mentre altre Confraternite oggi esistenti, sono nate in tempi molto più recenti con l’obbiettivo di tramandare alle future generazioni il bagaglio culturale e storico dei propri territori legato alle tradizioni enogastronomiche che hanno sempre contraddistinto i legami dei popoli ai propri luoghi.
“