Si è tenuto Giovedì 14 Novembre 2019 il tradizionale appuntamento del secondo Giovedì di novembre che quest’anno ha trasloccato a MalpensaFiere per accogliere più persone in più rispetto alle passate edizioni.
Per ovviare alle sempre maggiori richieste di iscrizione alla serata, quest’anno il Magistero dei Bruscitti di Büsti Grandi aveva deciso di spostare la serata dalla storica location della sala delle feste del Museo del Tessile (capace di contenere al massimo 300 ospiti) alla sala Enrico Dell’Acqua del complesso fieristico di via 11 Settembre. Ma anche in questo caso la voglia di polenta e bruscitti ha avuto la meglio: i 450 posti a disposizione sono stati bruciati in men che non si dica e anche stavolta gli organizzatori hanno dovuto dire con rammarico dei “no, non c’è più posto”.
Assente il Gran Maestro del Magistero Antonio Colombo, in convalescenza, a guidare le “danze” della serata è stato il suo vice Bruno Ceccuzzi storico esponente del Magistero e presidente del Distretto Urbano del Commercio che ha fatto notare a tutti i presenti che manifestazioni come “Ul dì di bruscitti” portano lustro alla città e soprattutto tengono vive le nostre radici.
Questa importante manifestazione, aperta a tutta la cittadinanza, ha visto la presenza dell’amministrazione comunale ottimamente rappresentata dal sindaco Emanuele Antonelli, dall’assessore ai grandi eventi Paola Magugliani, dall’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani, mentre la vicesindaco e delegata all’identità e cultura Manuela Maffioli è passata solo per un saluto visto che la serata, come ormai spesso a Busto, era ricca di appuntamenti di rilievo.
Il sindaco, in occasione del suo intervento ha fatto notare che in questa sala era presente uno spaccato della città e come gli abitanti di Busto Arsizio tengano molto a questa serata perchè si celebra una delle tradizioni cittadine più sentite; infine ha ringraziato il Magistero per l’impegno con cui la coltiva di anno in anno.
Inoltre per far ben comprendere il ruolo e gli scopi delle confraternite enogastronomiche era presente alla serata l’Ing. Marco Porzio presidente della FICE (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) che nel suo intervento ha spiegato a tutti i presenti l’importanza dell’esistenza di questi circoli e il grande impegno svolto per mantenere vive e tramandare alle future generazioni le tradizioni culturali e storiche dei singoli territori.
Tra gli ospiti anche gli Amici della Vigna di San Vitale di Gorla Maggiore, un’altra nuova confraternita con cui il Magistero ha instaurato un gemellaggio.
Il Menu era dettato dalla tradizione, con la polenta e bruscitti grande protagonista, grazie ai 200 chili di carne fornita dalla macelleria del confratello Gianfranco Piran, rigorosamente tagliata al coltello, cucinata dal cuoco Gino Valenti e dalla squadra di Davide Crespi con il suo catering. Ma anche con altre specialità come i salamini di cavallo e il celebre dolce Pulenta e Bruscitti della pasticceria Campi.
A fare da “contorno” l’immancabile Ginetto Grilli con le sue chiacchiere e poesie dialettali, tra cui il testo della canzone anti-spreco “Bon appetitu”, con quel verso così coerente con la serata, “vanzan nanca un zicu“. Non avanzarne neanche un po’, che è quel che puntualmente succede con il pentolone dei Bruscitti.
Per ovviare alle sempre maggiori richieste di iscrizione alla serata, quest’anno il Magistero dei Bruscitti di Büsti Grandi aveva deciso di spostare la serata dalla storica location della sala delle feste del Museo del Tessile (capace di contenere al massimo 300 ospiti) alla sala Enrico Dell’Acqua del complesso fieristico di via 11 Settembre. Ma anche in questo caso la voglia di polenta e bruscitti ha avuto la meglio: i 450 posti a disposizione sono stati bruciati in men che non si dica e anche stavolta gli organizzatori hanno dovuto dire con rammarico dei “no, non c’è più posto”.
Assente il Gran Maestro del Magistero Antonio Colombo, in convalescenza, a guidare le “danze” della serata è stato il suo vice Bruno Ceccuzzi storico esponente del Magistero e presidente del Distretto Urbano del Commercio che ha fatto notare a tutti i presenti che manifestazioni come “Ul dì di bruscitti” portano lustro alla città e soprattutto tengono vive le nostre radici.
Questa importante manifestazione, aperta a tutta la cittadinanza, ha visto la presenza dell’amministrazione comunale ottimamente rappresentata dal sindaco Emanuele Antonelli, dall’assessore ai grandi eventi Paola Magugliani, dall’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani, mentre la vicesindaco e delegata all’identità e cultura Manuela Maffioli è passata solo per un saluto visto che la serata, come ormai spesso a Busto, era ricca di appuntamenti di rilievo.
Il sindaco, in occasione del suo intervento ha fatto notare che in questa sala era presente uno spaccato della città e come gli abitanti di Busto Arsizio tengano molto a questa serata perchè si celebra una delle tradizioni cittadine più sentite; infine ha ringraziato il Magistero per l’impegno con cui la coltiva di anno in anno.
Inoltre per far ben comprendere il ruolo e gli scopi delle confraternite enogastronomiche era presente alla serata l’Ing. Marco Porzio presidente della FICE (Federazione Italiana Circoli Enogastronomici) che nel suo intervento ha spiegato a tutti i presenti l’importanza dell’esistenza di questi circoli e il grande impegno svolto per mantenere vive e tramandare alle future generazioni le tradizioni culturali e storiche dei singoli territori.
Tra gli ospiti anche gli Amici della Vigna di San Vitale di Gorla Maggiore, un’altra nuova confraternita con cui il Magistero ha instaurato un gemellaggio.
Il Menu era dettato dalla tradizione, con la polenta e bruscitti grande protagonista, grazie ai 200 chili di carne fornita dalla macelleria del confratello Gianfranco Piran, rigorosamente tagliata al coltello, cucinata dal cuoco Gino Valenti e dalla squadra di Davide Crespi con il suo catering. Ma anche con altre specialità come i salamini di cavallo e il celebre dolce Pulenta e Bruscitti della pasticceria Campi.
A fare da “contorno” l’immancabile Ginetto Grilli con le sue chiacchiere e poesie dialettali, tra cui il testo della canzone anti-spreco “Bon appetitu”, con quel verso così coerente con la serata, “vanzan nanca un zicu“. Non avanzarne neanche un po’, che è quel che puntualmente succede con il pentolone dei Bruscitti.