Enohobby visita le cantine di Santa Anastasia di Castelbuono
- enohobbyclub confraternita panormita
Dopo la pausa causata da covid-19, i soci del club hanno potuto finalmente rivedersi domenica 13 settembre, con le precauzioni sanitarie previste, per un percorso enologico culturale organizzato dal nostro Presidente Rozenn e con la guida del Prof. Rosario Di Lorenzo in quel di Castelbuono. Quivi giunti, la prima accoglienza ci è stata fatta dai fratelli Fiasconaro, nota ditta che ormai ha raggiunto un respiro internazionale per la loro pasticceria artigianale. Ci hanno offerto i loro prodotti quali panettoni alla manna, cassatine, cannoli, creme di ricotta ed altro. La ditta Fiasconaro inizia il suo cammino con papà Mario nel 1953 ed a lui ed ai figli Fausto Martino e Nicola si deve la prosperità dell’azienda ed il merito di avere rivalutato la manna nell’ambito della pasticceria, ideando e realizzando tra le altre cose, il panettone alla manna. La manna, linfa estratta con incisione dalla corteccia del frassino, è un leggero lassativo, cosmetico naturale, fluidificante e sedativo per la tosse e dolcificante a basso contenuto di glucosio e lattosio utilizzato anche dai diabetici. La sua coltivazione risale alla dominazione islamica; nella seconda metà dell’ottocento la Sicilia fu l’area di maggior produzione; in atto la zona di produzione comprende i territori di Castelbuono, Pollina e Cefalù. Nella piazza della cittadina, immersi nella storia, abbiamo potuto gustare le prelibatezze offerte. Ringraziati i nostri anfitrioni, la tappa successiva è stata la visita al Museo Minà Palumbo.
Francesco Minà Palumbo (1814-1899) fu medico dai molti interessi culturali nell’ambito naturalistico; nato a Castelbuono completò i suoi studi di medicina a Napoli ove prese contatti con eminenti scienziati con cui continuò rapporti scientifici per le sue ricerche nelle Madonie. Realizzò raccolte paleontologiche, raccolta di fossili ed entomologiche, di molluschi, realizzò l’erbario e collezionò minerali e si può ammirare una sezione contenente zolfi e gessi, reperti preistorici e di archeologia industriale. Il tutto corredato da raccolta di libri, manoscritti e corrispondenza con illustri scienziati del tempo.
Quindi la passeggiata lungo il corso della cittadina per raggiungere il Castello, voluto nel 1317 dal Conte Francesco I Ventimiglia, il cui volume cubo richiama lo stile arabo, le torri quadrate angolari lo stile normanno; adesso è sede di Museo civico. Nell’interno si trova la Sala Magna con soffito ligneo quattrocentesco e la Cappella Palatina con l’urna del 1521 contenente reliquia di S. Anna; l’interno della cappella è rivestita da stucchi di Giuseppe e Giacomo Serpotta che raffigurano figure umane, putti, angeli, elementi floreali e le allegorie della presentazione di Maria al Tempio, lo sposalizio di Giuseppe e Maria, allegorie del Cristianesimo e del Paganesimo. Alla fine della visita siamo stati onorati dall’incontro col Sindaco di Castelbuono Mario Cicero, che ha avuto la cortesia di voler incontrare il nostro gruppo salutarci e parlarci brevemente del castello e dichiarandosi disponibile immediatamente e per il futuro nell’eventualità di ulteriori incontri. Il nostro Presidente ha ringraziato per la cortesia dimostrata ed ha donato al Sindaco il gagliardetto del club come ricordo della nostra visita.
Lasciato il castello, una breve corsa nello spazio e nel tempo per l’Abbazia Santa Anastasia, fondata nel XII secolo dal Conte Ruggero d’Altavilla ed affidato ai monaci Teatini, quindi ai Benedettini, a cui si deve l’inizio della produzione del vino, il più richiesto da vescovi e baroni in Sicilia. L’Abbazia rappresentò in quel tempo un centro economico e culturale sino all’abbandono da parte dei Benedettini. Ciò determinò il tracollo e la riduzione a rudere della struttura sino all’arrivo dei famosi enologi Giacomo Tachis e Riccardo Cotarella che recuperarono terreni e struttura.
Ospitati negli accoglienti locali dell’Abbazia abbiamo potuto gustare un pranzo raffinato e prelibato concordato tra il nostro Presidente e lo Chef del ristorante che si è meritato gli applausi a scena aperta rivoltigli dalla nostra compagnia; il tutto annaffiato dai preziosi vini della cantina.
Quindi la doverosa visita alle cantine.
Mai come in questo periodo si è sentito il peso della limitazione della libertà e della mobilità. Il lungo periodo di pace che, fortunatamente in Europa stiamo vivendo, ci ha permesso sino a poco tempo fa di muoverci e viaggiare liberamente e terribilmente pesanti sono le limitazioni per necessità imposte.
La visita a Castelbuono è stata come l’evasione da una prigione e, per un giorno, abbiamo dimenticato di vivere una libertà limitata.
03-10-2020
Leggi