“E’ importante tenere sempre presente – e, naturalmente, applicare – la ‘Tabella della felicità. Sono, forse, suggerimenti che possono apparire un po’ scontati ma, certo, hanno un impatto formidabile sul quotidiano di tutti”. Giorgio Caneve, neurologo bellunese, già primario a Feltre e ora alle Ulss di Cittadella e Camposampiero, ha chiuso con questa immagine la serata che lo ha visto protagonista, ospite della Confraternita del Formaggio Piave. Serata che Caneve aveva iniziato spiazzando, probabilmente, i presenti quando aveva ricordato che – alla base delle nostre emozioni - ci sono meccanismi cerebrali. Realtà affascinante, il cervello umano; che, proprio per questo, rappresenta un banco di prova sul quale si sono cimentati (e continuano a cimentarsi) schiere di ricercatori. Lo stato dell’arte evidenzia l’evoluzione che ha caratterizzato il cervello umano; passato dal ‘rettiliano’ al ‘paleomammifero’ e al ‘neomammifero’. Evoluzione che ha progressivamente permesso di migliorare il benessere e promuovere le qualità positive della mente. Oltre, naturalmente, a consentire di aumentare le conoscenze dei meccanismi. “Le emozioni presentano due aspetti. Un primo, caratterizzato dall’arrossamento del viso e dall’aumento dei battiti; e, poi, un processo in forza del quale ci rendiamo conto delle modificazioni fisiologiche”. Le emozioni si possono raggruppare in due grandi gruppi: quelle ‘di base’ (Rabbia, Paura, Tristezza, Gioia, Sorpresa, Disprezzo, Disgusto) e quelle ‘secondarie’ (Allegria, Invidia, Vergogna, Rimorso, Delusione, Nostalgia, Gelosia, Speranza, Offesa, Perdono, Ansia, Rassegnazione). In base alla durata dell’emozione, poi, si parla di ‘stato emozionale’, ‘stato d’animo o umore’ e ‘tratto emozionale’. Tutti processi che afferiscono a specifiche aree del cervello; e i circuiti cerebrali interessati possono essere misurati utilizzando oggettivi metodi di laboratorio. Perché anche in questo campo sono stati compiuti molti passi in avanti; sulla strada della conoscenza e, conseguentemente, in quella della cura di disturbi che, in un recente passato, erano considerati poco meno che ‘maledizioni’ e, per questo, incurabili. Oggi la medicina è in grado di valutare singolarmente i diversi tipi di disturbi connessi con l’alterazione delle emozioni. E definire interventi in grado di incidere su ogni specifica situazione. Anche il cervello, come gli altri organi, cambia. Esserne consapevoli è un primo passo per migliorare la qualità della propria vita. Obiettivo per raggiungere il quale è certamente utile applicare la ‘Tabella della felicità.