L’Accademia  dello  Stoccafisso  all’Anconitana,  presidio  a  tutela  della  tradizione enogastronomica  dello  stoccafisso  all’anconitana,  in  occasione  del  ventennale  della  sua fondazione,  ha  proposto  un  evento  di  vasto  interesse, finalizzato alla promozione e alla diffusione della storia e delle  tradizioni  culturali  del  nostro  territorio.  Lo stoccafisso è uno degli alimenti che da più di cinquecento anni  ha  caratterizzato  il  consumo  alimentare  in  tutto  il territorio  nazionale  ed  in  particolar  modo  nella  parte costiera  Italiana.  Divenuto  identitario  e  parte  della tradizione grazie alla differenziazione dei sapori e delle varietà  degli  stessi  ingredienti  che  lo  caratterizzano  nel modo di cucinarlo, è figlio naturale della straordinarietà geografica  e  storica  della  nostra  penisola.  Franco Fortunato,  che  è  l’autore  della  mostra  proposta dall’Accademia,  apprende  le  vicende  della  Gemma Querina  e  del  suo  equipaggio  attraverso  un  libro  edito dalla casa editrice Nutrimenti. Successivamente, grazie al materiale documentale offertogli dai  discendenti  della  famiglia  Querini, approfondisce  la  conoscenza  di quest’avventura dai diari di Pietro Querini, navigatore  e  mercante  di  nobile  famiglia veneziana.  Questi,  partito  da  Creta  per  le Fiandre  alla  fine  d’aprile  del  1431  al comando  della  caracca  Gemma  Querina, costruita dai maestri d’ascia cretesi, con un carico  di  Malvasia,  spezie,  cotone  e  altre preziose  mercanzie  di  provenienza mediorientale, dopo numerose peripezie, tra cui  il  danneggiamento  della  chiglia  e  del timone,  fece  naufragio  e  l’equipaggio,  dopo  una  lunga  navigazione  alla  deriva  su un’imbarcazione di soccorso, raggiunse le acque delle isole Lofoten in Norvegia, duecento chilometri oltre il Circolo Polare Artico. Tratti in salvo dai pescatori dell’isola di Røst, che nei diari vengono descritti come una comunità pura e generosa, Pietro Querini e i naufraghi superstiti furono loro ospiti per quelli che vengono definiti  'i100  giorni  in  paradiso',  per  poi  rientrare, attraverso  un  lungo  viaggio  via  terra,  a  Venezia nell’ottobre  del  1432.  A  questa  vicenda  gli  storici fanno  risalire  l’inizio  del  commercio  dello stoccafisso  e  del  baccalà  dalla  Norvegia  all’Italia. L’esposizione  era  arricchita  anche  da  un  prezioso cortometraggio (regia di Valentina Grossi, prodotto da CUT& Editing & More), recentemente acquisito dal  canale  culturale  Rai  Storia.  Molto  nteresse  ha, poi,  suscitato  la  conferenza  del  professor  Otello Fabris,  docente  di  Storia  della Gastronomia  presso  il  SCRG dell’Università di Padova, dal titolo “Novità  sul  commercio  dello stoccafisso  nelle  aree  dell’Alto Adriatico  fino  al  secolo  XVII”. L’evento  ha  visto  anche  la partecipazione  dello  chef  stellato Moreno  Cedroni,  recentemente nominato  ambasciatore  dello Stoccafisso  di  Norvegia  dal 'Norwegian Seafood Council', che ha sapientemente intrattenuto i presenti sul tema  “Vita,  morte  e  miracoli  dello  stoccafisso”.  L’Accademia  ha,  inoltre, salutato e reso omaggio ad un illustre cittadino anconetano, il poeta Francesco Scarabicchi, presentato da Giandomenico Papa. A seguire, “La poesia nella tradizione  dello  stoccafisso”,  recital  di  poesie  e  scenette  con  Alfredo  B. Cartocci.  Infine,  chiusura  con  lo  'show  cooking'  di  due  locali  di  antica tradizione cittadina: il ristorante Gino ('Lo stoccafisso di Umberto Polverini realizzato dalla figlia Michela e da Rosita Vicente') e la trattoria Carotti ('Lo stoccafisso realizzato da Roberta Carotti'). Al termine dell’evento, 'Le favole dello Stoccafisso', uno speciale dedicato ai bambini proposto in collaborazione con  le  Patronesse  dell’ospedale  Salesi  di  Ancona.  Un  ringraziamento particolare  a  S.E.  monsignor  Angelo  Spina,  dell’Arcidiocesi  di  Ancona-Osimo, per la presenza e per il Suo intervento all'inaugurazione della Mostra.