La cucina è una delle tante voci in cui si esprime una civiltà e varia con il variare di questa
- Cesare Marchi,"Quando siamo a tavola" - Milano, Rizzoli, 1990.
Pentole & Monasteri è una attenta ricerca che attraverso sette tematiche:
La prima: I frati raccoglitori - Otello Fabris e Roberto Stringa, nella splendida cornice del Chiostro del Monastero di Santa Croce a Campese, presentano il libro "De l'Humanità del Figliuol di Dio" di Teofilo Folengo con letture di Marica Disegna. La soconda: La vita quotidiana in convento - dedicata a San Miche Arcangelo. La terza: Il trattamento dell'ospite - Giancarlo Andretta racconta quale era l'alimentazione nei monasteri dei vari ordini religiosi. La quarta: I giorni di festa - Massimo Caneva tratta sulla misurazione del tempo. La quinta: l'Astinenza - Otello Fabris racconta la cucina campana nei ricordi folenghiani. La sesta: la penitenza contraffatta - Giancarlo Andretta relazione sull Anno liturgico e alimentazione. La settima e conclusiva ha per tema le "Invenzioni" dei conventi - Otello Fabris chiude la rassegna parlando dell' eremitaggio nelle pagine del Folengo.
Interessanti e piacevoli anche tutti gli spartiti proposti ad ogni appuntamento.
Qui illustro lo spartito dedicato all'Astinenza elencando solo i cibi e non il vino che comunque era sempre presente nelle mense conventuali. Un antipasto di: Frittelle di cipolle nostrali asolane, Verdure in gelatine di diversi colori, Insalata di fagioli di Pierio Valeriano, canonico lateranense, con sedani e cipolla rossa. Due primi, una minestra di cipolle per giorni quadragesimali e strangolapreti al bacalà. Un secondo composto da Luzzo arrostito al testo accompagnato da diverse radiche glassate e Patinache al botyro. Come dessert la Torta di zucca nostrale.
- Cesare Marchi,"Quando siamo a tavola" - Milano, Rizzoli, 1990.
Pentole & Monasteri è una attenta ricerca che attraverso sette tematiche:
La prima: I frati raccoglitori - Otello Fabris e Roberto Stringa, nella splendida cornice del Chiostro del Monastero di Santa Croce a Campese, presentano il libro "De l'Humanità del Figliuol di Dio" di Teofilo Folengo con letture di Marica Disegna. La soconda: La vita quotidiana in convento - dedicata a San Miche Arcangelo. La terza: Il trattamento dell'ospite - Giancarlo Andretta racconta quale era l'alimentazione nei monasteri dei vari ordini religiosi. La quarta: I giorni di festa - Massimo Caneva tratta sulla misurazione del tempo. La quinta: l'Astinenza - Otello Fabris racconta la cucina campana nei ricordi folenghiani. La sesta: la penitenza contraffatta - Giancarlo Andretta relazione sull Anno liturgico e alimentazione. La settima e conclusiva ha per tema le "Invenzioni" dei conventi - Otello Fabris chiude la rassegna parlando dell' eremitaggio nelle pagine del Folengo.
Interessanti e piacevoli anche tutti gli spartiti proposti ad ogni appuntamento.
Qui illustro lo spartito dedicato all'Astinenza elencando solo i cibi e non il vino che comunque era sempre presente nelle mense conventuali. Un antipasto di: Frittelle di cipolle nostrali asolane, Verdure in gelatine di diversi colori, Insalata di fagioli di Pierio Valeriano, canonico lateranense, con sedani e cipolla rossa. Due primi, una minestra di cipolle per giorni quadragesimali e strangolapreti al bacalà. Un secondo composto da Luzzo arrostito al testo accompagnato da diverse radiche glassate e Patinache al botyro. Come dessert la Torta di zucca nostrale.