L’incontro che chiude l’attività del primo semestre è un altro appuntamento alla scoperta del nostro territorio, che ci sorprende con luoghi ricchi di storia e leggenda. Abbiamo infatti visitato un angolo della Tuscia nel quale il tempo si è fermato al 1649, quando i Farnese sfidarono con superbia il Papato e della loro città-gioiello non rimasero che le rovine, oggi inglobate in un rigoglioso bosco che circonda Castro, città fantasma.

Durante la passeggiata, accompagnati da una guida esperta, abbiamo percepito la potenza della Natura che tutto si riprende e colto, come in una foto, la vita della città fermatasi il giorno in cui tutto è stato saccheggiato e distrutto. 

E dopo la cultura storica non poteva mancare la cultura enogastronomica: conclusione della mattinata presso l’agriturismo Radichino a Ischia di Castro: l’azienda fu fondata negli anni ’50 da Carmelo Pira che dalla terra nuragica portò un piccolo gregge di pecore sarde e l’esperienza casearia di generazioni. L’azienda è passata dai 60 ettari iniziali agli attuali 250, tutti in regime biologico certificato da oltre 25 anni.

Oggi i fratelli Pira, Gianni e Tonino, creano pluripremiati formaggi a latte crudo, mentre le sorelle Pira, Piera e Francesca, elaborano i prodotti dell’azienda fondendo la tradizione sarda con le caratteristiche della cucina della Tuscia.


Il menù ha proposto una cucina ricca e genuina a basso impatto ecologico, con prodotti realizzati in azienda, o comunque a filiera corta, come carne e salumi, formaggi, olio, miele e verdure.                                                                                                                     

IL PRESIDENTE
                                                                                                                  
Aldo Quadrani